Chi è Don Attilio?
Don Attilio è una presenza abituale nei corridoi del Vaticano e nelle reti digitali più avanzate, anche se non è proprio il nome che troverete nei registri ufficiali. È uno di quei personaggi che ti sorprende: esperto di teologia, ma con il pollice sempre pronto a scorrere su uno smartphone, e la mente divisa tra antichi testi sacri e nuovi algoritmi.
Classe ‘78, ha fatto dell’incontro tra fede e tecnologia la sua missione. Parla con facilità di encicliche e intelligenza artificiale, di preghiera e social media, e sa che, oggi, anche un messaggio spirituale ha bisogno di una buona strategia digitale.
Conosce bene le dinamiche vaticane — quelle stanze silenziose dove si decide il futuro della Chiesa, ma anche dove si intrecciano storie, segreti e qualche vecchia curiosità che nessun turista può immaginare. Se Don Attilio avesse una specialità, sarebbe quella di raccontare quel dietro le quinte senza mai alzare troppo la voce.
Le sue riflessioni mischiano ironia e profondità, e ogni tanto si concede il lusso di lasciare qualche indizio su chi sia davvero — senza mai svelarsi del tutto. Magari Don Attilio è un nome scelto, una maschera, un modo per farsi ascoltare nel mondo confuso di oggi.
Se lo incrociate online o per i corridoi, provate a parlare con lui di cose strane, tipo blockchain, chatGPT o come si fa a rendere divina anche una email. E non stupitevi se, dietro quel sorriso, sembra sapere molto più di quanto dica.