in Papa Leone XIV

Meloni e Papa Leone XIV: Il dialogo che inchioda politica e fede al presente

Roma, 15 maggio 2025 – Oggi è uno di quei giorni in cui la storia non concede sconti. La Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, e il neoeletto Papa Leone XIV si sono sentiti per telefono. Sembrerebbe un evento di ordinaria diplomazia, eppure, se si guarda bene, c’è più carne al fuoco di quanto non sembri. Il legame tra l’Italia e la Santa Sede si rinforza su kordoni cruciali: pace internazionale e sviluppo etico dell’intelligenza artificiale. Ecco il piatto forte del menù.

Alziamo il sipario. Da un lato, una premier che ha già dimostrato più di una volta di sapere giostrarsi tra le trame sottili della politica internazionale. Dall’altro, un Papa nuovo di zecca, Leone XIV, che dalla Loggia delle Benedizioni ha messo le cose in chiaro fin da subito: “Che la pace sia con voi”. Non è uno squillo di tromba qualsiasi, nè una citazione da libro di testo.

La telefonata del 15 maggio, suggellata da Palazzo Chigi con la solennità dei vecchi tempi, segna un passo cruciale nel cammino di entrambi. Meloni ha tenuto banco esprimendo le sue calorose felicitazioni per l’elezione del Pontefice, e non si è limitata a quello. “L’Italia apprezza e sostiene gli sforzi della Santa Sede per la pace e la cessazione dei conflitti,” ha tuonato. Parole che puntellano una posizione chiara: le pistole devono tornare ai loro fondali e lasciare spazio alle parole. Per chi ancora non si fosse svegliato, questo è un richiamo al dialogo internazionale.

Il tema della pace però era solo un antipasto. Ecco che entra in scena il secondo atto: l’intelligenza artificiale. Leone XIV non ha perso tempo e ha chiarito subito il suo punto di vista: “Responsabilità e discernimento”. Meloni concorda: l’Italia del G7 ha messo l’IA al centro del dibattito, collocando la tecnologia in un contesto etico. Insomma, non basta mettere una macchina al volante: serve una mappa morale.

Diverse testate hanno offerto un buffet di interpretazioni. Repubblica ha puntato i riflettori sull’etica come star del pontificato di Leone XIV. Altre pubblicazioni, come Il Tempo, hanno preferito evidenziare la continuità con Papa Francesco. Insomma, un ascolto ricco per chi sa dove puntare l’orecchio. E se si pensa che sotto sotto non ci sia una visione strategica comune, è la prova che si sta guardando il dito e non la luna.

La telefonata ha anche le sue ombre: l’intelligenza artificiale non è solo una faccenda tecnica, ma una sfida intellettuale. Leone XIV sembra voler evitare che la tecnologia diventi il lupo travestito da agnello. L’accento sulla dignità umana solleva una questione che non è di poco conto.

Come se non bastasse, Meloni si prepara per una serie di incontri bilaterali di tutto rispetto. Sabato 20 maggio è previsto un tour de force di sano realismo politico, con appuntamenti che variano dalla sfida libanese ai cugini del nord America. Sembra quasi il tentativo di mettere un punto esclamativo su un impegno: l’Italia vuole restare una colonna portante nelle relazioni internazionali.

In fin dei conti, la telefonata tra Meloni e Papa Leone XIV non è stata solo una stretta di mano virtuale. È l’emblema di una sinergia che, se ben orchestrata, potrebbe dettare il futuro. La politica e la Fede non devono temere le sfide del presente. Al contrario, con impegno e passione, possono tramutarle in opportunità. Non c’è minaccia in un rinnovamento che mette al centro l’uomo, la pace e la giustizia. Forse è proprio da qui che passa il senso della Storia, quella con la S maiuscola.

Corriere della Sera

Il Tempo

Repubblica

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